Scuola
privata: quei compagni nelle aule più esclusive
Panorama - 01-01-2008
Dagli scranni del Parlamento o dalle poltrone dei
talk-show esaltano la scuola pubblica, la celebrano come unica fonte del sapere
democratico e chiedono di tagliare (e tagliano) i finanziamenti statali alla
scuola privata. Poi, però dove mandano i loro figli? Nelle più prestigiose
scuole a pagamento, con rette non certo accessibili a tutti. Sono i politici
del centrosinistra e vip di area, girotondini e imprenditori radical chic, che
non si fermano di fronte alle file per poter accedere in questi istituti a
cinque stelle.
Raccontano alcune madri del San Giuseppe De Merode, scuola
privata, rigorosa, cattolica, che il ministro per i Beni culturali, Francesco
Rutelli, ha fatto di tutto per inserire ad anno iniziato una delle figlie nelle
splendide aule con vista su piazza di Spagna. Raccontano pure che una delle
signore in questione, la cui erede non era stata accolta per numero chiuso (30
al massimo), non abbia affatto gradito di sentirsi scavalcata. E pare sia
successo il putiferio.
Intanto, mentre l'ex sindaco di Roma insediava la giovane rampolla (il
primogenito Giorgio ha studiato dai gesuiti), Antonio Tajani, la cui famiglia
al San Giuseppe va da generazioni, dopo le scuole medie ha deciso di spostare
il figlio per mandarlo in un liceo statale ai Parioli («Si trova benissimo»
spiega l'europarlamentare di Forza Italia).
Rutelli non è il solo: Nanni Moretti, l'ultimo leader dei girotondini, dopo
aver invitato Massimo D'Alema e gli altri compagni a dire «qualcosa di
sinistra», ha iscritto il proprio bimbo in un'esclusiva scuola anglo-americana,
l'Ambritt, frequentata solo da ricchi rampolli dell'alta borghesia. Idem per
Claudio Velardi, ex golden boy del governo D'Alema: il figlio ha frequentato la
scuola americana.
Marco Follini, neoresponsabile della comunicazione del Partito democratico, ha
iscritto il proprio discendente, seguendo le procedure, nella scuola dei
fratelli salesiani in pieno centro, a Roma. E al richiamo radical chic non ha
saputo resistere nemmeno l'ex ds, ministro allo Sport, Giovanna Melandri. Per
la sua progenie è stato ritenuto adeguato l'istituto San Giuseppe di via del
Casaletto. Anche questo ambitissimo. Gestito da amorevoli suore.
Istruzione a pagamento anche per Anna Finocchiaro, ex ministro per le Pari
opportunità, uno dei 45 membri del comitato nazionale per il Partito
democratico: le due figlie vanno in un istituto a Catania.
Mettersi in fila, prego. L'attrazione della sinistra per la scuola privata non
è roba di oggi: anche Piero Fassino ha studiato dai gesuiti. E chi avrebbe mai
detto che un nonno di cognome Bertinotti andasse a prelevare i propri nipoti in
uno degli istituti più chic di Roma, a gomito a gomito con la fondatrice del
Manifesto, ex deputata e scrittrice di sinistra, Luciana Castellina?
Politici ma anche giornalisti, tutti attirati come calamite dagli istituti a
cinque stelle. Qualche esempio? Michele Santoro ha optato per il francese
Chateaubriand. Il giornalista di Anno zero è in ottima compagnia. È francese e
privata la scuola scelta dalla giornalista del Tg3, Bianca Berlinguer, per la
bambina avuta dal sociologo Luigi Manconi. Lo stesso vale per molti altri
fanciulli con genitori dalle spiccate tendenze a sinistra: da quelli
dell'imprenditore Alfio Marchini a quelli dell'ex direttore della Stampa
Marcello Sorgi, fino a quelli dell'ex senatore ulivista Vittorio Cecchi Gori.
Noblesse oblige.
Romana Liuzzo
13 gennaio 2008
DA: http://www.didawe/b.net:80/fuoriregistro - Fuoriregistro n° 18 a.s. 07/08