Tuttoscuola
intervista il ministro Gelmini
La scuola è in fermento per i cambiamenti decisi dal Governo. In
particolare è la scuola primaria ad essere in questo momento nell'occhio del
ciclone. Abbiamo chiesto al ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini di
spiegare ai lettori di Tuttoscuola i suoi progetti e le sue ragioni sul maestro
unico e sul tempo pieno.
Ministro Gelmini, la sua decisione di tornare al maestro unico ha
alzato un polverone. I sindacati hanno annunciato una dura contestazione, qual
è il suo commento?
"Si è fatta confusione su questo
provvedimento. Io sono convinta della necessità di assicurare agli alunni della
scuola primaria, a partire dai più piccoli, un punto di riferimento unitario e
unificante, come può essere solo la figura di un insegnante unico, un maestro
appunto. Il maestro".
Qual è la motivazione pedagogica che è dietro a questa scelta?
"Un insegnante unico, o comunque prevalente, avrà maggiore
attenzione per il bambino che apprende, saprà modulare e indirizzare la sua
azione didattica tenendo conto delle diverse attitudini, interessi e capacità
individuali. Sarà soprattutto un educatore, in grado di favorire la crescita
integrale dell'alunno, aiutandolo a guardare e giudicare quel che lo circonda.
Daremo in questo modo maggiore sicurezza alle famiglie e
restituiremo agli insegnanti un ruolo definito e autorevole, con responsabilità
identificate e gratificanti. Ne risulterà semplificato il rapporto con le
famiglie, che considero importantissimo. Siamo una comunità, il triangolo
insegnanti, genitori e studenti va fatto funzionare armonicamente".
L'accusano di impoverire in questo modo il servizio finora offerto
proprio nel settore della scuola che funziona meglio.
"Il servizio che riceveranno le famiglie non diminuirà, anzi.
Accadrà esattamente il contrario: il servizio crescerà, e anche
significativamente. Saranno offerte più scelte per le famiglie. Accanto agli
attuali modelli a 27 e 30 ore settimanali, ci sarà infatti a disposizione
quello a 24 ore, oltre ovviamente al tempo pieno, sul quale va fatto un
discorso a parte. L'inglese, l'informatica, tutte le migliori esperienze
saranno confermate. Sarà garantito quello standard che aveva consentito alla
nostra scuola elementare di essere già, ben prima dell'introduzione del modulo
nel 1990, ai vertici delle classifiche internazionali".
Nostalgia del passato?
"Tutt'altro. E mi lasci sottolineare un altro aspetto che ha
un'importanza fondamentale. Con questa norma, unita a quella sulla continuità
didattica contenuta nel disegno di legge che ho presentato a inizio agosto,
nessun alunno durante il ciclo di scuola primaria si troverà più di fronte
sette, otto, addirittura nove insegnanti diversi, come troppo spesso è accaduto,
con un danno evidente per le famiglie e per la crescita degli alunni, come
recenti analisi - mi riferisco a quella della Banca d'Italia - hanno ampiamente
dimostrato".
Era necessario introdurre una modifica così importante per
decreto?
"Ho voluto dare un segnale forte. Peraltro ho scelto di
andare in questa direzione in modo graduale, cominciando dalle prime classi e a
partire dal 2009-2010. Così non si determineranno scossoni e ci sarà tutto il
tempo necessario per preparare la scuola, gli insegnanti e le famiglie a questa
importante novità".
Una parte dei posti che si liberano con il passaggio al maestro
unico potrebbero essere reinvestiti per rafforzare il tempo pieno, un servizio
apprezzato da molte famiglie e per il quale non sempre l'amministrazione è
stata in grado di soddisfare la crescente domanda.
Tuttoscuola ha fatto una simulazione: utilizzando circa 8 mila
cattedre delle oltre 20 mila che si potrebbero "risparmiare" con il
passaggio delle classi a modulo a classi a 24 ore con il maestro unico, si potrebbe
garantire un incremento del 50% del tempo pieno, portandolo dalla copertura
attuale del 25% delle classi ad una del 37%. Che ne pensa?
"Sono intenzionata a incrementare il tempo pieno, e questa
simulazione sembra un obiettivo convincente che mi propongo di raggiungere. Le
dirò di più. Il potenziamento del tempo pieno sarà il fiore all'occhiello di
questa nuova offerta formativa. Verrà organizzato là dove finora non si è
riusciti a soddisfare le richieste delle famiglie, e verrà esteso anche in
molte aree del Sud dove sono mancate le condizioni per offrire questo servizio".
Ci vogliono però mense, locali, servizi.
"Il mio auspicio è che gli enti locali sappiano approfittare di
questa occasione, approntando le strutture e i servizi necessari. Da parte
nostra ci metteremo il personale e le risorse.
Con queste e con le altre misure messe in cantiere intendiamo
puntare sulla qualità, e mi fa piacere dirlo a "Tuttoscuola", che
alla qualità della scuola ha dedicato un ricco e serio Rapporto, di cui sarà
importante valutare nel tempo le indicazioni che verranno dalle future
edizioni".
Grazie ministro.
TuttoscuolaFOCUS n.
252/358 - lunedì 8 settembre 200