La scuola in mezzo al guado
Da qualsiasi parte si guardi la soluzione
della crisi (elezioni anticipate o governo istituzionale di
transizione), il prossimo anno scolastico vivra' sotto una nuova
legislatura. Forse gia' a settembre o comunque prima dell'inizio del 2009.
Quali ricadute potra' avere
la crisi politica sul mondo dell'istruzione,
e in particolare sulle riforme scolastiche e sui provvedimenti
ministeriali in atto?
Una prima considerazione riguarda il "clima", la condizione cioe' in cui
vengono a trovarsi insegnanti e dirigenti scolastici, e il
loro probabile stato d'animo.
Possiamo usare un'immagine forte e poco
originale: la scuola, i docenti e i dirigenti si trovano ora in
mezzo al guado. Ancora una volta, e
nonostante abbiano virtualmente lo scudo
dell'autonomia
scolastica a proteggerli dalle turbolenze
esterne, non possono guardare all'altra sponda, ai cambiamenti
annunciati, alle riforme prospettate.
Non hanno certezza delle nuove norme ancora in via di definizione, non sanno se
possono riferirsi a quelle precedenti, su cui e' caduta una specie
di damnatio memoriae.
Sono
appunto in mezzo al guado, senza la certezza del diritto e della strada
da seguire, in mezzo a processi di cambiamento non conclusi e non formalizzati.
La via d'uscita da questa situazione, ancora una volta, e' la routine, la
quotidianita' (che peraltro non e' sempre
sinonimo di bassa qualita'). E' comunque stallo, attesa, delusione
e diffidenza che si
consolidano e concorrono a rendere docenti e dirigenti
sempre piu' impermeabili ai cambiamenti e all'innovazione. Da tener
presente per la nuova legislatura, ancora prima delle riforme di sistema.
TuttoscuolaNEWS n. 324 - lunedì 28 gennaio 2008